lunedì 29 aprile 2013

APERIHOUSE CON LEONARDO TUMIOTTO DJ A EL PASO DE LOS TOROS




Leonardo Tumiotto dj


El Paso de Los Toros, ristorante argentino in Milano,  via Lazzaro Palazzi 7 ( Porta Venezia), è conosciuto e apprezzato in città non solo per la qualità della carne, ma anche per il momento dell'aperitivo.

Durante il tradizionale aperitivo da El Paso è possibile gustare pasta fredda, insalate, specialità argentine e stuzzichini vari, sorseggiando vino, birra o un cocktail a soli 6€. 

E sempre a 6€, il lunedì, nelle date 29 aprile, 13 e 20 maggio, l'aperitivo si trasformerà in Aperihouse, con Dj set a cura dell'eclettico Leonardo Tumiotto che intratterrà gli ospiti con il suo sound dalle 19.30 alle 20.30.




Leonardo Tumiotto nasce il 4 giugno 1983 a San Donà di Piave. I genitori, oltre al gusto per le cose genuine, gli tramandano l’amore per la musica, tanto che all’età di 11 anni Leonardo entra a far parte di una banda orchestrale come tamburino. Intanto, però, dopo le prime vittorie nelle gare locali, il suo impegno nel nuoto aumenta progressivamente e la sua vita inizia ad essere divisa in ritmi serrati tra la scuola e gli allenamenti in piscina.  Tuttavia, dopo aver mancato per un soffio la qualificazione alle Olimpiadi di Pechino 2008, Leonardo accusa il colpo e capisce che è il momento adatto per concludere la sua carriera agonistica. Da quel momento si dedica anima e corpo alla musica, una passione che non era mai annegata nelle onde delle competizioni sportive, ma che, al contrario, l’aveva sempre accompagnato come un’amica fedele  offrendogli la carica vitale necessaria per vincere. Leonardo, come in tutte le cose, si mette d’impegno e in breve acquisisce un’ottima conoscenza tecnica del suo genere preferito: l’house music, di cui fin da ragazzo ha seguito gli sviluppi e le varie tendenze mondiali, prediligendo il sound d’oltreoceano e alcuni DJ di fama internazionale, come Erick Morillo, ma senza trascurare il panorama europeo, nel quale individua i parigini Daft Punk come riferimento di spunto creativo. La sua capacità di coinvolgere grandi masse di persone nei ritmi più originali e di tendenza dell’house music più ricercata stupisce gli stessi gestori dei locali, che si accorgono di quanta preparazione tecnica e artistica ci sia in quello che inizialmente credevano essere soprattutto un richiamo di mondanità: la prima volta lo scritturano perché è famoso, la seconda perché è bravo. Ora Leonardo e’ un DJ professionista che suona costantemente nei locali cult della scena italiana. E ultimamente ha deciso di alzare l’asticella della sfida diventando lui stesso produttore di alcuni pezzi house che presenterà nella prossima stagione alla Winter Music Conference di Miami. Ha ideato inoltre una rubrica televisiva dedicata ai dj e ai locali house.
E questo, dice, è solo l’inizio.



venerdì 26 aprile 2013

CABARET&MUSICA: CHIODAROLI E JONES PER I CITY ANGELS A MONZA



Mercoledì 1°Maggio,
al TEATRO BINARIO 7, Via Turati 7, Monza, alle ore 20.15, grande Spettacolo di Cabaret e Musica, totalmente a favore dell'attività sociale dei CITY ANGELS, per l'acquisto di beni di primaria necessità destinati ai senzatetto e ai più bisognosi.
Fra gl'interpreti due TESTIMONIAL D'ECCEZIONE:
STEFANO CHIODAROLI  e RONNIE JONES

In prima fila Chiodaroli, Furlan, Ventura, Jones



STEFANO CHIODAROLI NUOVO TESTIMONIAL DEI CITY ANGELS  
Stefano Chiodaroli, noto comico e attore, è il nuovo testimonial dei City Angels, l’associazione di volontariato di strada d’emergenza fondata nel 1994 a Milano da Mario Furlan e ora diffusa in tutta Italia.
 “Siamo orgogliosi di avere Stefano con noi, rappresenta i valori di solidarietà e di fratellanza in cui crediamo – dichiara Furlan. – E’ stato su strada con noi, ad aiutare i senzatetto e a portare sicurezza ai cittadini. E l’ha fatto con grande cuore, umanità e umiltà”.

Chiodaroli, 48 anni, è recentemente tornato a Colorado Café con il personaggio del panettiere, la maschera che l’ha fatto conoscere al grande pubblico. E’ stato uno dei protagonisti della sit com “Belli dentro”. Ha condotto con Alessia Ventura il programma “Vuoi scommettere” su Sky Sport. Ed è stato tra i protagonisti dell’ultimo film di Michele Placido “Gli angeli del male”, sul bandito Vallanzasca.


Mercoledì 1 maggio alle ore 20,30 Chiodaroli sarà protagonista dello spettacolo di beneficenza per i City Angels a Monza, al teatro Binario 7.


Chiodaroli in azione con i City Angels

RONNIE JONES ANCHE LUI TESTIMONIAL DEI CITY ANGELS  1109

E’ giunto al successo in Italia con la canzone “Rock Your Baby” e grazie alla sua versatilità, come attore di teatro recitando e cantando con Renato Zero,Teo Teocoli e Loredana Bertè nel  musical Hair.
Negli anni '70 lavora per radio rai con Renzo Arbore e Gianni Boncompagni,  Radio 105, 101, Rtl 102,5 e 105 Classics; su Canale 5 con Pop Corn (insieme ad Augusto Martelli), Buona Domenica con Maurizio Costanzo (come DJ showman).
Nel 2008 realizza il cd Again e continua con le esibizioni live. In seguito realizza il progetto Ray Charles con più di venti successi del grande artista accompagnato da una Big Band.
Nel 2011 esce il suo nuovo cd BANG! per Melunera Records, suonato interamente dalla sua band The Soul Syndicate.
Collabora come autore e cantante nel nuovo disco di Ivana Spagna Four uscito a gennaio 2012.
Mercoledì 1 maggio alle ore 20,30 Jones sarà anche lui protagonista dello spettacolo di beneficenza per i City Angels a Monza, al teatro Binario 7.







martedì 23 aprile 2013

PROGETTO ERRE 768: Azienda Eco-Sostenibile di Donne per le Donne

le prime produzioni di accessori

Sviluppare percorsi di integrazione sociale e lavorativa, per donne italiane e migranti in situazione di difficoltà. Valorizzare il talento e le diverse professionalità.

Creare sinergie vincenti e durature, mediante uno sviluppo ecosostenibile con la collaborazione di altre realtà produttive. 




Il progetto nasce dall’incontro di donne con diverse professionalità, unite dal fine comune di essere soggetti attivi del sistema economico, che fanno impresa per dare opportunità di lavoro e formazione professionale a donne in situazione difficoltà e svantaggio sociale; dal desiderio di essere promotrici del cambiamento della situazione femminile; dal desiderio di lavorare in un team caratterizzato dal coraggio, dalla volontà, dalla forza e dalla dignità; dalla volontà di creare sinergie tra le diverse individualità, professionalità e culture; dal convincimento che la flessibilità e la conciliazione dei carichi di famiglia/lavoro siano il valore aggiunto del modello organizzativo proposto; infine dal credo che l’umanità, il rispetto, l’etica delle relazioni, l’eguaglianza siano valori imprescindibili nel vivere comune e nei rapporti economici. 




Obiettivo Produttivo
Fare Impresa per realizzare accessori fashion di elevata qualità e fattura utilizzando materie prime naturali, nel rispetto dell’ambiente.

www.erre768.com (coming soon)



domenica 21 aprile 2013

CLAUDIO COCCOLUTO: il massimo rappresentante dell'house in Italia e all'estero

Intervista di qualche anno fa ma sempre attuale fatta da me 
Claudio Coccoluto

 Nato (a Roma) sotto il segno del Leone nei primi anni Sessanta, ha cominciato a fare il dj per hobby a 13 anni. Le sue prime esperienze sono al Seven Up di Formia nel 1980. Nel 1985 interrompe gli studi per dedicarsi professionalmente al mixaggio. All' epoca suonava all' Hysteria accanto a Marco Trani. Oggi lavora in tutto il mondo e per lui volare  tre volte la settimana è routine.
Tra le sue esperienze più significative vanno certamentecitate le serate  Pussy Galores a Le Cinema di Milano: erano le prime one night nel 1990. Poi i primi rave romani di fine ottanta, il Peter Pan di Misano, l' Ecu di Rimini, lo Zen di Sperlonga, il varo del progetto Angels of Love a Napoli e i club londinesi e newyorkesi, come il Sound Factory bar di New York.
Oltre ad aver affermato la sua fama di dj rispettato a livello internazionale, la sua attività di remixer è richiesta da etichette e artisti di tutto il mondo.


con Howie B.

Da cosa e’ nata l'idea di “fare il deejay”?

Non è mai nata un idea precisa, piuttosto una predisposizione per la musica (a nove anni mia nonna mi regalava soldi per le figurine ed io ci compravo 45gg), un spiccato “senso del party” e della socializzazione, che mi ha portato prima in una radio pirata (a 13 anni) e di conseguenza, in un percorso naturale, dietro ai piatti nelle prime festicciole, poi clubbettini, quindi discoteche vere e proprie. Ma mai con propositi carrieristici, piuttosto percepivo questa attività come un hobby, senza mai prenderla troppo sul serio. Solo quando Marco Trani mi offrì di dividere (da secondo) la cabina dell’HISTERYA di Roma (1985-un dei migliori club italiani dell’epoca), accarezzai l’idea di mollare il resto e dedicarmi full time a “fare il dj”, a danno dei miei studi universitari e delle aspirazioni dei miei genitori.

Ha ancora senso dividere la musica in generi?

Non lo ha mai avuto per la musica, intendo dire che “i generi” hanno un senso solo per gli scaffali dei negozi ma non per chi ama la musica: la magia delle emozioni che la musica provoca all’ascolto è ancora un mistero, una melodia può toccarti l’anima e cambiare il tuo umore, può emozionarti o eccitarti, nessun altra ARTE ha un riscontro così intimo e immediato col nostro subconscio... con tutto questo i generi non hanno nulla a che fare!

Parliamo di djs, quali sono quelli che stimi di più ?? E di meno ??

Potrei appellarmi  alla diplomazia per non fare nomi, ma il concetto è più generale dei singoli nomi: la verità e che io sono innamorato di questo lavoro, vedo i miei colleghi come pedine fondamentali di un confronto continuo; trovo poi che il giusto spirito di competizione, la condivisione del piacere della musica, uno spirito di avventura e lo spregio degli atteggiamenti divistici siano gli elementi di coesione, e sono le cose che mi fanno vedere negli altri dj dei “compagni di gioco”. Diffido di tutti quelli che, prendendosi troppo sul serio, travisano il loro ruolo nella gerarchia musicale, comportandosi come rockstar improbabili e obsolete.





Un dj può essere considerato un artista?

Credo di si, lo ha decretato prima il pubblico, poi gli artisti e piano piano lo stanno affermando molti tra gli accademici. L’ARTE è comunicazione, passione e impegno e propria visione del mondo, e niente di ciò manca ai deejay col il valore aggiunto di una anarchia concettuale che vive in perfetta sincronia con l’epoca storica in corso. Il  “remix” (un icona del deejayismo) per esempio, oggi è un concetto esteso e accettato dalla moda al design, dalla letteratura al figurativo, come un passaggio obbligato verso il nuovo e che vive in uno strettissimo ambito che sta tra la “citazione” e la “copia” , ciò e lo rende pericoloso e affascinante per le capacità di equilibrio con cui va trattato. Sta capitando sempre più spesso di portare la mia esperienza a servizio di musicisti “veri” o di artisti acclamati


 Quali sonorità stai proponendo durante i tuoi dj set??


Dipende molto dal set, dalla gente, dalle emozioni che provo in una situazione: le borse dei dischi sono come una tavolozza per un pittore: le apri e secondo l’ispirazione usi quello che ritieni appropriato. Diciamo che in una condizione ideale suono ecletticamente di tutto ma con dei “sapori” d’insieme: sono convinto che “HOUSE” sia il modo in cui si suona e non la musica in se... Per cui un brano rock, fanky o soul può diventare house a seconda del momento in cui si programma. Chiaramente poi ci sono i percorsi esplorativi, le manie personali, l’assoggettamento a delle mode o ricorsi storici che in una forma omogenea e complessa determinano la “personalità” di ciò che si propone. Attualmente il suono degli anni 80’ ha contagiato un po’ tutto, e a me non dispiace affatto, ma il meglio lo danno sempre le contaminazioni, le ibridazioni che, come esperimenti di laboratorio, generano cose mai sentite e soddisfano il mio gusto della ricerca continua e incessante: a mio giudizio un vero dj non è mai uguale a se stesso, MAI, pena l’ovvio e l’inutilità della sua funzione.

E.P