martedì 24 novembre 2009

Tunisi, Cartagine e la remise en forme






Una residenza da mille e una notte per recuperare la forma fisica. di Elisabetta Paseggini (pubblicato sul sito del Corriere della Sera, sez. viaggi di Dove)

Tunisi, capitale della Tunisia, si trova sulla costa a nord affacciata sul Golfo di Tunisi nel Mar Mediterraneo, a metà esatta tra Hammamet e Biserta, ben collegata al resto del paese con un'ottima rete di strde e trasporti, è anche sede di un aeroporto internazionale. Il clima è mite, e le giornate assolate in quasi tutti i periodi dell'anno, caldo dai mesi primaverili fino a ottobre inoltrato. Il centro della città non è particolarmente vasto, diviso in zona moderna, influenzata dalla cultura francese con architettura liberty e la Medina vecchia, che raccoglie le testimonianze architettoniche dei suoi lustri.

La parte più nuova e ricca si contrappone alla sua periferia, chiamata Gourbivilles, che raccoglie le frange di popolazione meno agiate in una sorta di baraccopoli senza alcun comfort.

Fuori Tunisi vicino al sito di Cartagine appare in uno scenario incantevole, The Residence Tunis, che vanta una lunga tradizione nel settore del benessere, cui dedica da anni programmi che permettono di unire al piacere di ritrovare una brillante forma fisica il fascino di un soggiorno in un angolo incantevole di Mediterraneo. Nell'albergo tutto è ordinato secondo i dettami feng shui. Le camere sono da mille e una notte (come tutto l'albergo, del resto). I trattamenti del centro benessere sono molto piacevoli. Ha tre ristoranti: internazionale, cinese e tunisino: qui c'è musica dal vivo e camerieri divertenti, tutti vestiti secondo la tradizione. E’ un albergo molto romantico: la zona dietro la hall è molto accattivante di sera, con la musica dal vivo e i divani stupendi. La scelta di drink sul menù è ampia e vengono sempre serviti finger food con i drink.

Non stupisce dunque che sia proprio questo lussuoso albergo a lanciare, a partire dal prossimo 1° novembre, un’iniziativa unica nel suo genere e completamente nuova nei principi che la ispirano: il Percorso Dimagrante High Tech, una settimana di completa “remise en forme” destinata a cambiare radicalmente la vita di chi decide di affrontare questa affascinante esperienza.

Teatro di questo magico percorso è Les Thermes Marins de Carthage, la bellissima ThalassoSpa annessa all’albergo e considerata uno dei più avanzati e sofisticati centri benessere di tutta l’area, con uno spazio spettacolare di oltre 3500 mq, dalla raffinata e suggestiva architettura che richiama l’inconfondibile atmosfera dei tradizionali hammam e delle antiche terme romane. Dotata di una piscina con completo percorso benessere, la Spa offre anche una magnifica vista sul mare e sui giardini ed è dotata di tutte le più moderne attrezzature, mentre uno staff di specialisti è pronto a seguire attentamente gli ospiti offrendo una costante e qualificata assistenza.

QUANDO UNA SETTIMANA PUO’ CAMBIARE UNA VITA

Il Percorso Dimagrante High Tech,messo a punto dal dr Duchan è entrato da poco a far parte dei pacchetti benessere della struttura, destinata a costituire una vera svolta nella vita di chi lo affronta. Articolato in quattro fasi, il metodo dovrebbe eliminare radicalmente il problema peso, consentendo a ciascuno di mangiare liberamente scegliendo fra tantissime varietà di cibo e seguendo solo alcune semplici regole, ma soprattutto sopprimendo quella sensazione artificiosa di fame che ci assale spesso e che costituisce una delle minacce più insidiose per le nostra forma fisica, la nostra salute e il nostro aspetto estetico. Chi sceglie di seguire il percorso dimagrante High Tech® riceve all’ arrivo la Carta Dukan. Questa permette di accedere a tutti i menù Dukan e se l’ appetito non è stato soddisfatto, la possibilità di ordinare una seconda volta senza supplemento. Minibar e room-service sono parallelamente allineati per rispettare i principi dei 100 alimenti autorizzati.

INFO PRATICHE

Prezzi a partire da 2.315€: 7 notti in camera con vista giardino e pensione completa Dukan,

6 giorni di cura (15 trattamenti, 6 attività fisiche e 2 visite mediche), la versione personalizzata di "Il libro del mio peso" del Dott. Dukan,

trasferimenti da/per l’aeroporto (voli non inclusi). Per info sui voli visitare il sito: /www.tunisair.com.tn/

Maggiori informazioni: Club International tel 031 266 106 www.theresidence.com

The Residence Tunis BP 697 – 2070 – La Marsa Les Côtes de Cartagine -TunisiaTel. : (+216) 71 910 101 - Fax : (+216) 71 910 144 www.theresidence.com

info-tunis@theresidence.com

sabato 7 novembre 2009

Asta di beneficenza a Firenze: Barbie Save the Children



La prestigiosa 500 Barbie arriva al Fiat Open Lounge di Milano, in occasione di un esclusivo party che si terrà martedì 10 novembre a partire dalle 20.

Nata dalla collaborazione tra il centro Stile Fiat e la Mattel, la 500 Barbie è un’automobile molto “fashion”, con un pizzico di ironia ed estremamente simpatica, esattamente come Barbie sa essere. Si tratta di un’autentica “shock car” come dimostra la lucentezza del suo colore esterno di carrozzeria: vernici laccate e profonde, simili allo smalto, ottenute con allumini finissimi annegati in un rosa intenso e contemporaneo. All’interno, risalta la morbidezza dei tessuti applicati sui sedili: alcantara laminata argento che unisce l’aspetto trendy alla morbida tattilità, con riflessi che brillano lanciando bagliori. Inoltre, i tappetini sono impreziositi da fili di seta naturale e viscosa lucida, mentre nei vani portaoggetti si possono trovare lucidalabbra dai colori brillanti da applicare specchiandosi in una cornice di led. Infine, per questa Fiat 500 show car è stato realizzato un lucido telo copri-vettura sul quale campeggia l’immagine della Fiat 500 degli anni Sessanta e la firma di Barbie.

La vettura una volta terminata la festa, partirà per Firenze dove sarà venduta all’asta in favore di Save the Children.

La serata, animata dai ragazzi del Fiat Playa del consolidato martedì del Fiat Open Lounge, promette musica coinvolgente, divertimento e regressione infantile. Sarà anche l’occasione per ammirare il restyling invernale interno del Fiat Open Lounge iniziato in estate nel giardino e nella parte esterna.

Da non perdere. Dress code: pink!

lunedì 2 novembre 2009


Dopo la partenza di Manganelli da Milano, nel periodo che va dal '50 al '53, la Merini frequenta Salvatore Quasimodo, al quale dedica le Due poesie per Q., edite ne Il volume del canto.

Nel '53 sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie a Milano. Nello stesso anno esce la prima raccolta poetica La presenza di Orfeo, seguita nel '55 da Paura di Dio e Nozze romane.

Il '55 è anche l'anno della nascita della prima figlia; al pediatra della bambina, Pietro, è dedicata la raccolta Tu sei Pietro, edita nel '61 da Scheiwiller. Segue un silenzio durato vent'anni.

Nel '65 viene internata nel manicomio Paolo Pini, dal quale uscirà definitivamente solo nel '72 a parte brevi periodi durante i quali ritorna in famiglia e nascono altre tre figlie, ma l'alternanza di periodi di lucidità e follia continua fino al '79.

Nel '79 il silenzio è finalmente rotto e la Merini inizia a lavorare su quello che è considerato il suo capolavoro: La Terra Santa, vincitrice del Premio Librex Montale nel '93.

La Terra Santa segna l'inizio di una poetica diversa, impregnata della devastante esperienza manicomiale. Si tratta di liriche di un'intensità potente, dove la realtà lascia il posto all'idea stessa del reale, sublimata e deformata dal delirio della follia.

La prima proposta di stampa dell'opera fu accolta da una totale indifferenza da parte degli editori. Solo Paola Mauri accetta di pubblicare trenta liriche, scelte su un dattiloscritto di oltre un centinaio di testi composti dalla Merini durante l'internamento, sul n.4 della rivista «Il cavallo di Troia», è il 1982. Due anni dopo Schweiller riprende le trenta liriche e, con l'aggiunta di altre dieci, dà alle stampe la prima edizione de La Terra Santa, segnando la fine dell'ostracismo dell'artista.

Nell'81 muore Ettore Carniti. Rimasta sola, la Merini inizia un'amicizia a distanza con il poeta tarantino Michele Pierri. L'intesa fra i due si fa sempre più forte, malgrado i trent'anni e la distanza che li separano. Nell'83 dedica al poeta, e alla memoria del padre, la raccolta Rime petrose, le liriche Per Michele Pierri e Le satire della Ripa; nell'ottobre dello stesso anno i due si sposano e la Merini si trasferisce a Taranto. Pierri — il quale era stato medico prima di dedicarsi interamente alla poesia — si prende cura di lei e nell'85 nascono le liriche della raccolta La gazza ladra. Sempre nello stesso periodo la Merini ultima la stesura del suo primo testo in prosa L'altra verità. Diario di una diversa, nel quale la devastante esperienza dell'internamento viene descritta in una prosa dal forte accento lirico, testimonianza di un'inevitabile uniformità percettiva.

Questi anni di apparente tranquillità vengono però deturpati dal riaffacciarsi del demone della follia e la Merini sperimenta nuovamente le torture dell'ospedale psichiatrico a Taranto.

Nell'86 fa ritorno a Milano e riprende a frequentare gli amici di un tempo. Ricomincia a scrivere con continuità, affiancando poesia e prosa: Delirio amoroso, scritto nell'89, e Il tormento delle figure, del '90, ne sono gli esempi.

Nel '91 muore l'amico Giorgio Manganelli.

Dal '92 al '96 escono Ipotenusa d'amore, La palude di Manganelli o il monarca del re e Un'anima indocile, testi misti di prosa e poesia nei quali la memoria diventa evocazione struggente e drammatica.

A Manganelli

A te, Giorgio,
noto istrione della parola,
mio oscuro disegno,
mio invincibile amore,
sono sfuggita, tuo malgrado,
eppure mi hai ingabbiato
nella salsedine
della tua lingua.
Tu, primissimo amore mio,
hai avuto pudore
del mio atroce destino,
tu mi hai preso un giorno
sull'erba, al calore del sole,
la perla della mia giovinezza.
Com'era bello, amore,
sentirti spergiuro.
E tu che non volevi.
Tu, per cui ero
la sofferta Beatrice delle ombre.
Ma non eri tu ad avermi,
era la psicanalisi.
E in fondo, Giorgio,
ho sempre patito
quel che ti ho fatto patire.

[Da La palude di Manganelli, 1992]

Nel '93 viene pubblicata la raccolta Titano amori intorno, dallo stile più colloquiale rispetto alle precedenti. Nello stesso periodo esce la prosa La pazza della porta accanto e nel '94 il volume Sogno e poesia, con venti incisioni di venti artisti contemporanei.

Nel '95 viene data alle stampe la raccolta Ballate non pagate e nel '96 le viene aggiudicato il Premio Viareggio per la Poesia. Nel 1996 Alda Merini viene proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall'Académie française.

Del '97 è la raccolta La volpe e il sipario, la più alta dimostrazione dello stile poetico dell'artista: una poesia che nasce dall'emozione, improvvisa e violenta, mai ritoccata, riletta. Una scrittura nata di getto, sull'onda del pensiero che si fa man mano sempre più astratto, simbolico.

Sempre del '97 un'antologia del lavoro dell'autrice, curata dall'amica Maria Corti, dal titolo Fiore di poesia 1951-1997, nella quale compaiono anche alcune liriche inedite.

Nel 2002 esce per Frassinelli Magnificat. Un incontro con Maria, dove la Merini evoca la Vergine Madre indagandone soprattutto l'aspetto più umano e femminile e che, nel settembre dello stesso anno, le vale il Premio Dessì per la Poesia.

Alda Merini è stata e continua ad essere una delle voci più potenti e prolifiche della poesia contemporanea. E' impossibile riuscire a dare un ordine, catalogare il lavoro di un'artista che ha fuso vita e arte in un'unica forma inscindibile.

Bibliografia

La presenza di Orfeo, Schwarz, 1953
Nozze romane
, Schwarz, 1955
Paura di Dio
, Scheiwiller, 1955
Tu sei Pietro
, Scheiwiller, 1961
Destinati a morire
, Lalli, 1980
Le rime petrose
, 1983 (ed. privata)
Le satire della Ripa
, Laboratorio Arti Visive, 1983
Le più belle poesie
, 1983 (ed. privata)
La Terra Santa
, Scheiwiller, 1984
La Terra Santa e altre poesie
, Lacaita, 1984
L’altra verità. Diario di una diversa
, Scheiwiller, 1986
Fogli bianchi
, Biblioteca Cominiana, 1987
Testamento
, Crocetti, 1988
Delirio amoroso
, Il melangolo, 1989
Il tormento delle figure
, Il melangolo, 1990
Vuoto d’amore
, Einaudi, 1991
Valzer
, TS, 1991
Balocchi e poesie
, TS, 1991
Le parole di Alda Merini
, Stampa Alternativa, 1991
La vita felice: aforismi
, Pulcinoelefante, 1992
Ipotenusa d’amore
, La vita felice, 1992
Aforismi
, Nuove Scritture, 1992
La palude di Manganelli o Il monarca re
, La vita felice, 1992
Rime dantesche
, Divulga, 1993
Le zolle d’acqua
, Montedit, 1993
Se gli angeli sono inquieti
, Shakespeare and Company, 1993
La presenza di Orfeo: 1953-1962
, Scheiwiller, 1993
Titano amori intorno
, La vita felice, 1994
25 poesie autografe
, La città del sole, 1994
Doppio bacio mortale
, Lietocolle, 1994
Reato di vita. Autobiografia e poesia
, Melusine, 1994
Il fantasma e l’amore
, Melusine, 1994
La pazza della porta accanto
, Bompiani, 1995
Ballate non pagate
, Einaudi, 1995
Sogno e poesia
, La vita felice, 1995
Lettera ai figli
, Lietocolle, 1995
La Terra Santa: Destinati a morire – La Terra Santa – Le satire della ripa – Le rime petrose – Fogli bianchi
, Scheiwiller, 1996
Aforismi, Edizioni Pulcinoelefante, 1996
Un’anima indocile
, La vita felice, 1996
Refusi
, Zanetto, 1996
Immagini a voce
, Motorola, 1996
La vita felice: sillabario
, Bompiani, 1996
La vita facile
, Bompiani, 1997
La volpe e il sipario
, Girardi, 1997
Orazioni piccole
, Edizioni dell’Ariete, 1997
Curva in fuga
, Edizioni dell’Ariete, 1997
Ringrazio sempre chi mi dà ragione
, Stampa Alternativa, 1997
Lettere a un racconto prose lunghe e brevi
, Rizzoli, 1998
Fiore di poesia 1951-1997
, Einaudi, 1998
Eternamente vivo
, L’Incisione, 1998
57 poesie
, Mondadori, 1998
Favole, orazioni, salmi
, La libraria, 1998
L’uovo di Saffo. Alda Merini e Enrico Baj
, Colophon, 1999
Le ceneri di Dante: con una bugia di ceneri
, Pulcinoelefante, 1999
Aforismi e magie
, Rizzoli, 1999
La poesia luogo del nulla. Poesie e parole con Chicca Gagliardo e Guido Spaini
, Manni, 1999
Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta
, Scheiwiller, 1999
Lettera a Maurizio Costanzo
, Lietocolle, 1999
Vanni aveva mani lievi
, Aragno, 2000
Le poesie di Alda Merini 1997-1999
, La vita felice, 2000
Superba è la notte 1996-1999
, Einaudi, 2000
Una poesia
, Pulcinoelefante, 2002
Tre aforismi
, Pulcinoelefante, 2000
Amore
, Pulcinoelefante, 2000
Due epitaffi e un testamento
, Pulcinoelefante, 2000
L’anima innamorata
, Frassinelli, 2000
Corpo d’amore: un incontro con Gesù
, Frassinelli, 2001
Maledizioni d’amore
, Acquaviva, 2002
Il paradiso
, Pulcinoelefante, 2002
Anima
, Pulcinoelefante, 2002
Ora che vedi Dio
, Pulcinoelefante, 2002
Un aforisma
, Pulcinoelefante, 2002
Folle, folle, folle d’amore per te
, Salani, 2002
Magnificat. Un incontro con Maria
, Frassinelli, 2002
Il maglio del poeta
, Manni, 2002
Silenzio
, Pulcinoelefante, 2002
La vita
, Pulcinoelefante, 2002
La carne degli angeli
, Frassinelli, 2003
Più bella della poesia è stata la mia vita
, Einaudi, 2003
Alla tua salute, amore mio: poesie, aforismi
, Acquaviva, 2003
Poema di Pasqua
, Acquaviva, 2003
Clinica dell’abbandono
, Einaudi, 2004
Cartes (Des)
, Vicolo del Pavone, 2004
Dopo tutto anche tu
, San Marco dei Giustiniani, 2004

fonte: Italialibri

Nasce a Milano il 21 marzo 1931. La famiglia di Alda Merini è composta dal padre, funzionario delle Assicurazioni Generali Venezia, dalla madre casalinga, da una sorella maggiore e un fratello minore. Non potendo frequentare il liceo Manzoni perché respinta in Italiano, compie gli studi superiori all'Istituto professionale Laura Solera Mantegazza e, contemporaneamente, si dedica allo studio del pianoforte.

Inizia a comporre le prime liriche a quindici anni e il primo, autentico incontro con il mondo letterario avviene l'anno successivo, quando Silvana Rovelli, cugina di Ada Negri, sottopone alcune delle sue poesie a Angelo Romanò che, a sua volta, le fa leggere a Giacinto Spagnoletti, considerato tuttora il primo scopritore della poetessa. Proprio nel '47 la Merini inizia a frequentare la casa di Spagnoletti, dove conosce, fra gli altri, Giorgio Manganelli — che fu un vero maestro di stile per lei, oltre che suo primo grande amore, Davide Turoldo, Maria Corti e Luciano Erba.

Ma il '47 è anche l'anno in cui si manifestano i primi sintomi di quella che sarà una lunga malattia: viene internata per un mese nella clinica Villa Turro e, una volta dimessa, riceve l'aiuto degli amici più cari. Così scrive Maria Corti nell'introduzione a Vuoto d'amore: «ogni sabato pomeriggio lei e Manganelli salivano le lunghe scale senza ascensore del mio pied-à-terre in via Sardegna e io li guardavo dalla tromba della scala: solo Dio poteva sapere che cosa sarebbe stato di loro. Manganelli più di ogni altro l'aiutava a raggiungere coscienza di sé, a giocarsi bene il destino della scrittura al di là delle ombre di Turro». Nel '50 Spagnoletti pubblica nell'antologia Poesia italiana contemporanea 1909-1949 le due liriche Il gobbo e Luce. L'anno successivo, le stesse liriche, insieme con altri due componimenti, vengono incluse da Vanni Scheiwiller nel volume Poetesse del Novecento, su consiglio di Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani. Già da questi primi componimenti si intuiscono quelli che saranno motivi ricorrenti nella poetica della Merini: l'intreccio di temi erotici e mistici, di luce e di ombra, il tutto però amalgamato da una concentrazione stilistica notevole, che nell'arco degli anni lascerà spazio a una poesia più immediata, intuitiva. (fonte Italialibri) segue....

Ciao piccola ape furibonda...

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

[Alda Merini, da Vuoto d'amore, 1991]